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Ricamo: punti su crespe (smock)

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punti su crespe smock

Il punto smock ebbe origine nella campagna inglese, due secoli or sono. A quel tempo la moda prescriveva grandi camicioni di cotone la cui ampiezza veniva fissata con crespe alle spalle e alle maniche. L’estro artistico delle donne inglesi ha quindi « inventato » un tipo di ricamo eseguito sulle crespe, e non più direttamente sul tessuto, con risultati pratici e decorativi al tempo stesso. In effetti non esiste un vero e proprio punto smock. In inglese questa tecnica è chiamata infatti « smocking » (con un verbo che ha origine dal termine “smock” camicione). Dall’Inghilterra il punto è presto entrato a far parte delle usanze di tutti i paesi, cominciando dalla vicina Normandia per raggiungere i paesi della Europa Orientale.

L’interpretazione decorativa è però stata lasciata libera, a differenza di quanto avveniva in Inghilterra, dove schemi decorativi ben precisi appartenevano ai clans familiari. Di punto smock si torna periodicamente a parlare ogni volta che la moda lancia capi di abbigliamento ampi e vaporosi, con maniche gonfie e arricciate. Di punto smock si parla sempre quando si tratta di abbigliamento infantile, il meno legato, forse, alle mode variabili dei nostri tempi. I punti di ricamo usati per lo smock sono quelli ormai noti, come il punto erba, il punto incrociato e tutti i punti che hanno una certa elasticità.

PREPARAZIONE DELLE CRESPE

Il lavoro si divide in due fasi: quella preparatoria, che consiste nell’arricciare il tessuto in crespe regolari, e quella esecutiva del ricamo vero e proprio, che consiste nel fissare con punti decorativi le crespe stesse, creando il caratteristico motivo a reticolato. Il punto smock può in pratica essere eseguito su qualsiasi tipo di tessuto; è però valorizzato dalla leggerezza e dalla morbidezza dei tessuti stessi, siano essi in lana, seta, cotone o tessuti sintetici. Nel caso della seta e dei tessuti sintetici, però, è necessario avere una certa pratica, essendo questi piuttosto scivolosi.

Le crespe devono essere tutte regolari, formare cioè delle costine parallele e rilevate che si presentino come una massa compatta al momento del ricamo. È quindi necessario tendere il filo delle filze in linee parallele, allineando anche perpendicolarmente i punti in cui l’ago entra nel tessuto, in modo tale da distanziare i punti in maniera simmetrica, sia in altezza che in larghezza. Evidentemente questo procedimento risulta molto facile nel caso si tratti di arricciare un tessuto che abbia già nel disegno dei punti di riferimento regolari, come pallini, quadretti (fig. 1), fiori o comunque motivi simmetrici e minuti, o su tessuti a trama rada su cui sia possibile contare i fili.

Più complesso il caso di tessuti in tinta unita, sottili, o anche di tessuti a righe ove, se esistono punti di riferimento in senso verticale, non c’è modo di assicurarsi la linea orizzontale. In questi casi occorre ricorrere ad alcuni accorgimenti. Per quanto riguarda il tessuto in tinta unita esistono in commercio appositi fogli di carta da ricalco a caldo: con la semplice pressione del ferro da stiro si riportano sul tessuto i puntini di riferimento. In mancanza di questi fogli ricorrerete ai seguenti due sistemi.

punto su crespe smock1

Primo sistema, detto della punteggiatura:consiste nel riportare i puntini sul tessuto a zone susseguenti. Procuratevi della carta millimetrata, o comunque quadrettata, segnate regolarmente sulla carta i puntini, collocate poi la carta sul tessuto in diritto filo e, aiutandovi con una matita bene appuntita che fori la carta, riportate una prima zona di puntini. Spostatevi poi sulla sinistra e aggiungete una seconda zona, facendo coincidere senza soluzione di continuità le due zone. La parte punteggiata costituisce il rovescio del lavoro (fig. 2). Questo sistema è preferibile all’eventuale uso della carta carbone, perché non sporca il tessuto.

punti su crespe smock2

Secondo sistema: consiste nell’usare un righello e la punta di un grosso ago o di un punteruolo. Formate sul tessuto tante righe parallele equidistanti incidendole con la punta dell’ago. Queste righe servono da guida per tendere le filze. In caso di tessuto a righe verticali è sufficiente incidere le linee orizzontali. In caso di tessuto in tinta unita, invece, incidete le linee sia verticali che orizzontali perpendicolari ed equidistanti tra loro. Il punto di incrocio tra le due linee sostituisce il puntino del sistema precedente (fig. 3). Tenete presente che, per ottenere una buona arricciatura, è necessario calcolare circa 3 volte il tessuto necessario, rispetto al lavoro ultimato. Per quanto riguarda la distanza tra i puntini, più distanti sono i puntini più profonda sarà l’arricciatura e meno numerose le pieghine a disposizione per eseguire il ricamo.

Eseguita la traccia base iniziate a tendere le filze in linee parallele, da destra verso sinistra (il numero delle linee di imbastitura varia in rapporto all’altezza del ricamo). Fermate la gugliata (calcolatene la lunghezza necessaria), all’inizio di ogni filza, con un grosso nodo, quindi prendete con l’ago qualche filo del tessuto proprio dove si trova ciascun punto di riferimento. Al termine della prima riga sfilate l’ago e passate all’esecuzione della filza successiva. Terminata l’esecuzione delle filze tirate le gugliate a 2 a 2, fino a raggiungere la larghezza desiderata del tessuto, quindi fissatele con un nodo o con un altro accorgimento in modo che le crespe non si spostino. Per regolarizzare le crespe potrete eventualmente adoperare la punta dell’ago.

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